“Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più" Albert Einstein
Nella precedente newsletter abbiamo trattato della pratica meravigliosa di leggere fiabe e storie ad alta voce ai nostri bambini. Tra i vari benefici, abbiamo citato l’educare alle emozioni. Infatti, durante la lettura, il genitore, l’educatore, il nonno può accompagnare i bambini nella scoperta del mondo delle emozioni, insegnando loro a riconoscerle, accettarle e gestirle. Questo perché la fiaba contiene al suo interno il dispiegamento di una vicenda: un incipit, una situazione drammatica e la sua risoluzione. Il bambino, quindi, apprende che ci sono dei conflitti, delle difficoltà, ma che questi si possono superare, sciogliere; può permettersi di “digerire” quello che è avvenuto in un contesto protetto. Il bambino sa bene che la fiaba appartiene ad un mondo diverso dal reale, ma non li confonde; anzi, il vivere nel mondo fantastico lo aiuta a capire meglio i suoi stati d’animi e le sue emozioni. Leggere una fiaba può essere visto come una specie di gioco che illumina il mondo reale, ovvero permette di fare conoscenza con nuove emozioni e di fare amicizia con quelle già familiari. E tutto questo avviene tramite la voce di chi gli sta vicino, il ritmo dell’adulto che si accorda con quello del bambino. Questo non capita quando si guarda la televisione, dove il piccolo fruitore viene invece bombardato da un continuo di immagini e suoni con lo scopo di tenere sempre agganciata la sua attenzione, senza permettergli di digerire quello che ha visto. Concludiamo citando Bruno Bettelheim che, nel suo libro “Il mondo incantato”, dice: “Il bambino ha bisogni di idee sul modo di dare ordine alla sua casa interiore, per poter creare su tale base l’ordine della sua vita. Ha bisogno di un’educazione morale che sottilmente, e soltanto per induzione, gli indichi i vantaggi del comportamento morale, non mediante concetti etici astratti, ma mediante quanto gli appare tangibilmente giusto e quindi di significato riconoscibile. Il bambino trova questo tipo di significato attraverso le fiabe.”