“Adattare
la scuola al bambino invece di adattare il bambino alla scuola” è
questo il principio basilare su cui si fonda la scuola di Summerhill fondata
negli anni ’50 da Alexander Neill.
Le principali legge e regole che governano le
istituzioni scolastiche vengono rinnegate a favore di un nuovo modello di
scuola tesa a sviluppare l’autogoverno negli individui. La frequentazione alle
lezioni sono facoltative Neill, infatti, affermava “E’ ovvio
che una scuola
che costringe bambini vivaci
a sedere nei
banchi obbligandoli a imparare
materie inutili, nella
maggior parte dei casi, è
una pessima scuola”. Il rapporto
tra insegnanti e alunni è paritario, il rispetto verso l’adulto è presente non
perché un superiore, ma in quanto persona. Le regole sono stipulate in comune accordo
tra insegnanti e alunni e il tema base dell’intero progetto si rifà al concetto
di libertà nel bambino.
Lo scopo della sua scuola descritta nel libro
“I ragazzi felici di Summerhill” è dunque quello di assicurare la crescita di
persone equilibrate e felici, come si evince da queste frasi:
“Nessun educatore ha il diritto di curare
l’abitudine di un bambino di fare chiasso con il tamburo. Le uniche cure
ammissibili sono quelle che tendono a guarire l’infelicità. Il bambino
difficile è un bambino infelice; è in guerra con se stesso e, di conseguenza,
con il mondo. L’adulto difficile si trova nella stessa barca. Un uomo felice
non disturba un comizio, né invoca una guerra, né lincia un negro. Una donna felice non brontola in
continuazione con il marito e con
i figli. Un
uomo felice non
ruba né ammazza.
Un principale felice
non opprime i dipendenti. I delitti, l’odio e le guerre si possono
spiegare con l’infelicità”.
Per saperne di più: www.summerhillsschool.co.uk
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